Contesto “spinoso” ma necessario da affrontare per ogni azienda che produce tecnologia di consumo come Microsoft, che per bocca del CEO Phil Spencer, da circa un anno il responsabile di Microsoft Gaming, la branca di videoogiochi della compagnia americana, ha già evidenziato grandi piani per il servizio Xbox diffuso sia su PC che ovviamente sull’ultima generazione di console Xbox Serie X e S. Il dirigente ha di recente offerto dettagli interessanti anche in merito alla politica ed agli introiti che costituiscono anche una fonte di psosibili aumenti di prezzo delle console appena citate.
Xbox Series X e S verso aumenti di prezzo: ecco perchè
Non è un segreto infatti che Microsoft abbia deciso di adottare una forte politica basata sugli investimenti, in particolare in relazione alle console che sono di fatto vendute in perdita, quindi concepite attraverso un possibile guadagno in termine di giochi e servizi come il Game Pass.
Anche se di recente proprio il servizio ha contribuito a portare un utile importante, i costi di ogni sorta secondo Spencer sono elevati e non sono asssolutamente da escudere rincari sulle due console griffate Microsoft, che attualmente mantengono il costo di 499 e 299 dollari, e come espresso chiaramente presso una recente intervista rilasciata al Wal Street Journal, ogni console venduta presenta un “passivo” di guadagno” tra i 100 e 200 dollari.
Spencer ha tuttavia non specificato se effettivamente i rincari sono previsti per il costo delle console oppure dei servizi, e comunque non c’è intenzione di concepire rincari prima del 2023.
La questione delle console vendute in perdita costituisce una forma di normalità vera e propria in quanto anche Sony con Playstation ha deciso ai tempi di adottare questa politica con Playstation 5 anche se le problematiche legate alla distribuzione nel primo anno di commercializzazione ha portato ad uno stop e perdite in termini di denaro importante.
