Salute

Succhi di frutta, quali scegliere? Ecco i migliori e i peggiori

La frutta ha costituito uno dei principali prodotti commestibili messi a disposizione da madre natura fin dagli albori della civiltà umana, anzi a partire dalla comparsa degli ominidi l’abitudine di approvvigionarsi con le innumerevoli varietà di frutta ha costituito una delle basi alimentari più importanti in assoluto. Oggi la frutta è assolutamente integrata in praticamente ogni dieta, anzi risulta essere anche sdoganata il ruolo di “fine pasto”, anche se molti per praticità (ma non solo) preferiscono fare ricorso ai cosiddetti succhi di frutta, oramai molto diversificati e disponibili sotto varie forme. Ma quali sono quelli da consigliare e quelli invece da evitare?

Succhi di frutta, quali scegliere? Ecco i migliori e i peggiori

Anche se sembrano tutti uguali, i succhi di frutta si suddividono in varie categorie. In generale, anche per la regolamentazione alimentare del nostro paese, che segue i dettami europei le tipologie sono le seguenti e si distinguono per alcune peculiarità.

  • Succo di frutta. Costituiosce la variante “pura” del succo ottenuto dalla spremitura ed è tale quando presenta il 100 % di succo (al massimo viene aggiunta dell’acqua).
  • Nettare di frutta. In questi non sono presenti aromi ma sono generalmente presenti delle tipologie di zucchero aggiunto (per legge l’ammontare non può essere superiore al 20 % del peso totale. La percentaule di frutta varia dalla tipologiaLa percentuale di frutta varia e possono essere presenti sciroppo di glucosio, edulcoranti e additivi. Ma niente aromi.
  • Bevande a base di succo. Considerabili i prodotti di cui solo una percentuale minima del 12 % è essenzialmente frutta, per il resto sono quelli “meno consigliabili” perchè hanno effettivamente poco in comune con la frutta in se, visto che possono comprendere aromi e sostanze aggiunte.

In senso generale quindi conviene scegliere sempre il succo di frutta puro al 100%, ricordando che comunque non sostituisce la frutta in quanto tale (il contenuto di fibre ad esempio è molto minore), così come non può sostituire l’acqua.

I nettari non sono “dannosi” ma il loro consumo va regolato e non deve diventare un’abitudine soprattutto per i più piccoli.

Vincenzo Galletta

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