Caffè decaffeinato, fa male? Ecco come viene prodotto

Una bevanda così diffusa ed apprezzata ma anche così “divisiva” negli effetti benefici e “malefici” come il caffè non può che aver scatenato nel corso dei decenni numerose dicerie, miti e risposte scientifiche legate al suo consumo. Quello che è certo è che se molto optano per il consumo di caffè in funzione delle sue proprietà energetiche, per molti bere una tazza di caffè è soprattutto un piacere, spesso “evitato” a causa delle proprietà stimolanti che lo rendono così diffuso. Il caffè decaiffeinato rappresenta da questo punto di vista qualcosa di molto utile, ma il suo consumo può portare a problemi?

Caffè decaffeinato, fa male? Ecco come viene prodotto

Il processo definito in gergo di “decaffeinizzazione” è esattamente quello che dice la parola, ossia la rimozione o la “disattivazione” della caffeina, che è la sostanza che ci “tiene svegli” ma anche quella che può portare all’assuefazione.

Esistono vari processi validi per ridurre l’apporto di caffeina e rendere un caffè decaffeinato. Il più utilizzato prevede il “bagno” in acqua del caffè durante la preparazione prima di essere sposato in una macchina conosciuta come diclometrano che seleziona ed elimina la caffeina lasciando passare altre sostanze.

Anche con l’ausilio dell’anidride carbonica è possibile eliminare gran parte della caffeina senza intaccare il sapore e le proprietà del caffè: in questo caso l’anidride carbonica viene portata in fase supercritica e messa a contatto con i chicchi di caffè, e sottoposta alla pressione di 73 atmosfere alla temperatura di 31°C, estrae dal chicco quantità notevoli di caffeina.

Il metodo che prevede invece l’immersione in acqua dei chicchi di caffè quando sono ancora verdi è più diffuso ed economico ma fa perdere alla bevanda molte capacità organolettiche.

In senso generale comunque oggi le procedure sono piuttosto avanzate, e dal punto di vista del sapore ma anche come effetti collaterali non sussistono particolari differenze dal tradizionale caffè.

E’ bene ricordare che la  caffeina non viene mai eliminata al 100 %.